Asportazione nei

La rimozione dei nei può rispondere a semplici questioni estetiche, perché magari presente in una zona molto visibile, a scopi preventivi ma anche a motivi più gravi, come l’avvenuta trasformazione in melanoma.

La rimozione del neo è un intervento di routine, da valutare comunque attentamente con uno specialista dermatologo. Se si ritiene che il neo sia sospetto e che l’operazione sia la soluzione migliore per evitare qualsiasi rischio, si procederà con l’asportazione chirurgica o mediante laser.

La rimozione chirurgica viene effettuata in anestesia locale e seguita dall’applicazione di punti di sutura; il laser rappresenta invece una tecnica meno invasiva, che mira a bruciare le cellule del neo. Poiché l’intervento con il laser non permette un esame istologico del neo, questo è da ritenersi sicuro e praticabile solo se vi è certezza della benignità del neo.

L’asportazione di un neo è  in sé un intervento rapido e semplice, l’utilizzo di tecniche e materiali specifici e la perizia del chirurgo plastico nella chirurgia della pelle influiscono notevolmente sulla qualità della cicatrice. Un’incisione adeguata nella profondità, nell’angolazione, l’orientamento e la lunghezza fa sì che la cicatrice risulti il meno evidente possibile ed esteticamente accettabile.

L’asportazione chirurgica dei nei viene svolta tramite differenti metodi, che dipendono dalla loro particolare conformazione e dal gradiente di pericolosità stabilito durante la visita dermatologica. Nello specifico, il neo identificato come pericoloso può essere rimosso con il laser, con il bisturi, oppure con il metodo a shaving, che prevede l’escissione del neo ed un successivo livellamento tramite tecnologia laser.

L’intervento con il laser è piuttosto semplice e indolore, in quanto prevede l’ausilio di un anestetico; in particolare, questa tecnica consiste nel bruciare con il calore emesso dallo strumento le cellule del neo interessato. Il periodo di guarigione varia dai sette ai quindici giorni, durante i quali è necessario medicare la ferita. Il paziente, in genere, è portato a propendere per l’utilizzo di questa tecnica, notoriamente più moderna e meno invasiva. Tuttavia tale approccio, dal punto di vista medico, presenta lo svantaggio di disintegrare totalmente il neo e, perciò, viene preclusa la possibilità di effettuare un successivo esame istologico, necessario per appurare l’eventuale presenza di neoplasie maligne. Dunque, nel caso la visita dermatologica abbia messo in rilievo un’alta pericolosità del neo in questione, è preferibile che tu proceda nel modo classico, ovvero tramite bisturi.

Asportazione dei nei tramite bisturi
Questa metodologia classica di intervento chirurgico prevede, oltre l’ausilio del bisturi, ugualmente l’anestesia della parte interessata, che viene inoltre opportunamente preparata con un disinfettante, delimitando una specifica zona denominata campo sterile. Successivamente, il neo viene inciso lungo i suoi margini ed asportato totalmente con la massima cura. In questo caso, viene rivolta una particolare attenzione all’operazione di sutura, con il fine di ottenere una cicatrizzazione impeccabile della ferita. Tali accorgimenti sono particolarmente utili nei punti maggiormente delicati, come il viso. Per far fronte ai possibili inconvenienti estetici il medico utilizza solitamente suture intradermiche, caratterizzate dall’uso di aghi e fili sottilissimi applicati direttamente nel derma, così da non lasciare segni permanenti sulla cute.

 

Asportazione nei con tecnica a shaving

L’asportazione dei nei con il metodo a shaving viene utilizzata per asportare nei benigni e, differentemente dall’uso del laser, consente inoltre di procedere successivamente con un eventuale esame istologico. Anche in questo caso viene preventivamente somministrato un anestetico e viene preparato attorno al neo un campo sterile con il disinfettante. A questo punto il neo viene escisso tramite un taglio tangenziale e l’area rasata, è sottoposta ad un livellamento con il laser, oppure trattata mediante elettrodessicazione della cute. In sintesi, questo tipo di intervento elimina solo la parte superficiale del neo e livella quanto rimane nella parte sottostante la cute, perciò, se il successivo esame istologico metterà in evidenza elementi tumorali dovrai procedere con l’asportazione totale della massa. L’intervento dura solitamente trenta o quarantacinque minuti.

L’intervento chirurgico consente di asportare il neo fino alla radice e di rimuovere una parte del tessuto circostante. L’asportazione tramite laser   invece non consente di effettuare l’esame istologico.

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